Sabato 21 Gennaio 2012 sono andato con un gruppo di viticoltori di Ziano Piacentino a portare un po’ di solidarietà ai viticoltori delle Cinque Terre colpiti dall’alluvione del 25 ottobre scorso.
Qui i viticoltori part-time sono stati sicuramente più provati dai danni materiali in paese che da quelli in vigneto, ma in quell’ambiente è un impresa epica ricucire ferite anche piccole, per questo abbiamo deciso di andare ad aiutare i nostri colleghi nei lavori di potatura. Nei vigneti delle Cinque Terre i viticoltori non possono contare sull’aiuto neppure di piccoli escavatori ma solo sul lavoro manuale. Molti di loro hanno perso le auto nel fango e sono rimasti con piccoli mezzi tipo Ape-car, la situazione è davvero difficile.
I centri abitati delle Cinque Terre, Monterosso, Vernazza, Corniglia, Manarola e Riomaggiore, nel 1997 sono stati riconosciute dall’UNESCO Patrimonio Mondiale dell’Umanità (582 siti in tutto il mondo) con la seguente motivazione:
La regione costiera ligure nella zona delle Cinque Terre costituisce un patrimonio di alto valore paesaggistico e culturale. La disposizione e la conformazione dei piccoli paesi e dei terrazzamenti sulle colline che li circondano, costruiti sormontando le difficoltà di ripidi e scoscesi terreni, racchiude chiaramente in se la storia e la cultura degli insediamenti di questa regione nel corso di un millennio.
IL DISASTRO
25 Ottobre 2011 – Fino a 520 mm di pioggia caduti in poche ore hanno trasformato le strade in alvei di torrenti con correnti discendenti fino a sessanta km ora, che hanno eroso suoli e distrutto o gravemente danneggiando case e infrastrutture. Ad oggi ancora si lavora in paese per asportare i 2metri di fango che tutto hanno invaso, vedi foto della strada principale. Nei vigneti molte frane e smottamenti (FOTO). Il problema: Bisogna ricostituire le terrazze per evitare che l’acqua scenda lunga la massima pendenza e si può fare solo a mano!!!
PERCHE’ LA SOLIDARIETA’
Gli abitanti delle Cinque terre sono tenaci viticoltori dai tempi remoti. La viticoltura ha creato non solo sussistenza, ma soprattutto paesaggio, ambiente, cultura, turismo. Il parziale abbandono è stato una delle concause dei gravi danni. La solidarietà dei viticoltori piacentini, non solo ha contribuito a lenire ferite, ma sicuramente ha indotto un germe di amicizia e di possibili scambi: sole e mare, cultura in cambio di buon vino buon vino.
Hanno scandalizzato i viticoltori locali potando in poche ore quello che era stimato il lavoro di giorni. Hanno dimostrato doti atletiche non comuni, non solo inerpicandosi tra le terrazze, ma soprattutto scendendo a piedi dopo l’esperienza della salita in monorotaia. Saranno serbati nel cuore dei beneficiari che hanno garantito gite enoiche nel piacentino.
Marco Formaggini.

La salita in monorotaia verso i vigneti