Il vino rosato è proprio uno strano vino… ma non si fa come con i colori a tempera mescolando metà vino rosso e metà vino bianco! Anche se qualcuno lassù in Europa avrebbe voluto permettere la produzione di vino rosato miscelando bianco e rosso, per fortuna la proposta non è passata e oggi per fare un vino rosato bisogna ancora seguire la tradizione e vinificare le uve in modo particolare.
Ma com’è questo modo particolare? Un vino rosato si ottiene dalla vinificazione in bianco di uve rosse, cioè limitando il tempo di permanenza dell’uva sulle bucce ed estraendo di conseguenza poco colore.
Il nostro vino rosato, il Rosà, nasce in vigna. Raccogliamo infatti le uve di una piccola parte di vigneto che era stato piantato circa 20 anni fa dai nostri zii scegliendo quelle uve capaci di arrivare ad una perfetta maturazione anche in un punto piuttosto freddo con grandi escursioni termiche tra il giorno e la notte, condizione ideale per consentire alle uve di esprimere una forte aromaticità. Si tratta di pinot nero, pinot bianco e pinot rosa, le abbiamo raccolte insieme e insieme le abbiamo pigiate, sono rimaste sulle bucce una notte per estrarre poco colore e poi abbiamo svinato. Ci piace proporvi questo vino così come nasce sulle nostre colline di Vicobarone.
Perché fare oggi un vino rosato? E’ il vino che da il nostro vigneto e oggi che l’interesse delle persone per i vini rosati è tornato possiamo permetterci di rispettare le nostre piante e la nostra terra senza dover distribuire queste uve in altri vini o venderle come è accaduto in passato.
Il Rosà era stato pensato come vino frizzante ma nel corso della lavorazione ci siamo resi conto che aveva profumi talmente intensi che abbiamo cambiato strada: gli abbiamo fatto finire la fermentazione senza lasciare il residuo zuccherino che avevamo previsto ed abbiamo ottenuto uno spumante dalle bollicine molto fini e piacevoli, con un’aromaticità che invita a berne un bicchiere dopo l’altro anche in estate e nelle giornate più calde.